Nel nostro Paese le imprese a conduzione familiare sono circa il 60% del totale delle imprese italiane. Non stupisce quindi che in molti si siano appassionati allo studio di questa tipologia di azienda. Ci sono studi che abbracciano diverse discipline come l’economia, la sociologia, il diritto, l’antropologia, per dirne alcune, ed anche la psicologia.
Dal punto di vista psicologico le Family Business sono interessanti perché riguardano contemporaneamente due diversi sistemi sociali: la famiglia e l’impresa. Anche solo da un’analisi superficiale, all’interno di questi due mondi che sembrano molto diversi, ci accorgiamo che esiste un fenomeno comune ad entrambi: il conflitto.
Proviamo per un momento a considerare quanti sono i conflitti che vengono a crearsi all’interno di un contesto familiare, quelli di cui per esempio abbiamo esperienza personale; ora proviamo a richiamare alla mente i conflitti che comunemente sono presenti negli ambienti lavorativi; sono parecchi in entrambe le situazioni vero? Non stupisce quindi che il tema dei conflitti nelle aziende familiari sia trattato all’interno dell’ampio universo del benessere aziendale.
Gli scontri che possono verificarsi nell’ambiente familiare andranno ad incidere, per esempio, su tutto ciò riguarda le decisioni da prendere in azienda ed anche sulle tempistiche; d’altra parte, le contese aziendali colpiranno e, a lungo andare, logoreranno l’armonia delle relazioni familiari.
Una certezza che possiamo affermare è che i conflitti tra parenti sono comuni e inevitabili se si lavora insieme. Se per alcune famiglie non è difficile elaborare e dimenticare acredini anche intense, ciò è assai più complesso quando la frequentazione diventa regolare e il rancore aumenta quando gli incontri sono su base giornaliera e resi obbligatori dal fatto che si lavora insieme.
Esistono ben 5 diverse aree di conflitto all’interno delle aziende:
Conflitti di giustizia: relativi a trattamenti economici e logistici;
Conflitti di ruolo: riguardano le diversità tra i ruoli che si ricoprono in azienda rispetto a quelli che si hanno nella vita familiare e vice versa;
Conflitti lavoro-famiglia: sia a livello di bilanciamento che di interazione;
Conflitti di identità: nascono dall’esigenza di delimitare i propri confini e sottolineare la propria autenticità, per comprendere meglio si può pensare a relazioni tra fratelli o tra padre e figlio;
Conflitti per la successione: che comprendono tutte le dinamiche di passaggio generazionale.
Possiamo affermare che i legami di tipo emotivo dilatano la serietà del conflitto.
Attenzione però perché: non tutti i conflitti sono negativi, alcuni sicuramente andrebbero evitati o per lo meno ridotti, altri invece sono funzionali per migliorare la qualità delle decisioni e dovrebbero essere quindi indagati, compresi e utilizzati.
Partendo dal presupposto che ogni organizzazione ha bisogno di un certo livello di unità, già solo per esistere, all’interno delle imprese familiari questa unità è soggetta alle dinamiche relative sia al legame parentale che a quello lavorativo.
Oltre all’unità si ha anche necessità di un certo grado di impegno, che dev’essere personale e investito nei comportamenti, nella concretezza delle decisioni da prendere e nel rispetto delle regole vigenti all’interno dell’azienda.
Per ottenere unità e impegno tutti i membri dell’organizzazione dovranno applicarsi per far in modo che il risultato venga raggiunto e ciò comporta, evidentemente, l’impiego di una certa energia. Quest’energia avrà come obiettivo quello di generare quelli che possiamo chiamare: gesti di libertà. Questi gesti, individuali o di gruppo, aiuteranno l’azienda a conquistare i propri intenti.
L’atto di compiere gesti di libertà è vincolato dalla volontà di ognuno ed ha anche a che fare con la consapevolezza di dover accettare le sue varie conseguenze: immaginabili e non. In questo contesto la volontà riguarda 3 dimensioni:
Il progetto
I vincoli
Le relazioni
Il progetto: si intende ciò che l’azienda vuole creare, la sua mission, i suoi valori e la strategia che metterà in atto per perseguire questo scopo.
I vincoli: mai perdere di vista quelli che sono i rapporti tra familiari e cercare di mantenere una certa coerenza tra essi.
Le relazioni: anche attraverso i vicoli parentali, cercare di costruire relazioni sia all’interno dell’organizzazione che della famiglia.
Hai un’azienda a conduzione familiare e vorresti che ci fossero meno conflitti? Stai vivendo dei conflitti all’interno della tua azienda a conduzione familiare e non sai come uscirne? Scrivimi qui e cercheremo di trovare una soluzione insieme.
FONTI
Relazioni conflittuali nelle aziende familiari (S. Tomaselli) 2017
Effetti degli stili di conflitto e della gravità dei conflitti sulla qualità della vita di uomini e donne nelle imprese familiari (S. M, Danes, R. D. et al) 2000
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